Salute e diritti delle persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+
IFMSA e il SISM promuovono il modello della sex positivity. Sono tra le prime organizzazioni giovanili ufficialmente impegnate nel porre fine allo stigma e alla discriminazione nell'accesso all'assistenza sanitaria per le persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+.
Background
La discriminazione nei confronti delle persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+ mina i principi dei diritti umani delineati nella Dichiarazione Universale dei Diritti Umani. Tuttavia, la discriminazione e la violenza nei confronti delle persone della comunità sono purtroppo molto comuni. Questi atteggiamenti discriminatori rimangono profondamente radicati in molte culture in tutto il mondo.
Le disparità sanitarie legate all'orientamento sessuale e all'identità di genere esistono sotto molteplici aspetti. Studi hanno iniziato a valutare se lo stigma strutturale, cioè le condizioni a livello societario, le norme culturali e le politiche istituzionali che limitano le opportunità, le risorse e il benessere, contribuisca a rendere più complesso l'accesso alle cure per le persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+.
Varie forme di discriminazione
Nel contesto dei diritti umani, le persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+ affrontano sfide comuni e distinte. Affrontano anche violenze istituzionali all'interno dei sistemi sanitari, con conseguenze importanti sul proprio stato di salute fisica e psicologica.
Tutti gli Stati sono obbligati a promuovere e proteggere i diritti umani di tutte le persone senza discriminazione. Tuttavia, in molti paesi le leggi contro il travestitismo vengono utilizzate per punire le persone transgender sulla base della loro identità di genere e dell'espressione di genere. Inoltre, in oltre 60 paesi, leggi discriminatorie criminalizzano le relazioni private e consensuali tra persone dello stesso genere.
Di conseguenza, le persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+ sono esposte al rischio di arresto, ricatti, estorsioni, stigma, discriminazione, violenza e, in almeno sei paesi, alla pena di morte.
Obbligazioni legali degli Stati
Le principali obbligazioni legali degli Stati riguardanti la protezione dei diritti umani delle persone LGBTQIA+ includono gli obblighi di:
Proteggere le persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+ dalle varie forme di violenza
Prevenire la tortura e il trattamento crudele e inumano delle persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+
Abrogare le leggi che criminalizzano le relazioni omosessuali consensuali e le persone transgender
Vietare e affrontare la discriminazione basata sull'orientamento sessuale, sull'identità di genere e sulle caratteristiche ed espressione sessuale
Salvaguardare le libertà di espressione, associazione e riunione pacifica per le persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+
Per approfondimenti: Born_Free_and_Equal_WEB.pdf (ohchr.org)
Dove stiamo andando
Negli ultimi anni, molti Paesi hanno rafforzato la protezione dei diritti umani nei confronti delle persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+, inclusi:
Decriminalizzare le relazioni omosessuali consensuali e abrogare le leggi che criminalizzano le persone transgender
Adottare leggi che vietino la discriminazione e includano esplicitamente l'orientamento sessuale, l'identità di genere e le caratteristiche sessuali
Penalizzare i crimini d'odio contro le persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+
Vietare pratiche dannose, compresa la cosiddetta "terapia di conversione", nonché le chirurgie forzate e coercitive senza consenso
Riconoscere le relazioni tra persone dello stesso genere
Assicurare che le persone transgender possano ottenere documenti di identità che riflettano la loro identità di genere, basata sull'autodeterminazione e senza requisiti abusivi
Mettere in atto programmi di formazione per polizia, personale penitenziario, insegnanti, assistenti sociali e caregiver per garantire un trattamento non discriminatorio nei contronti delle persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+
Introdurre iniziative contro il bullismo nelle scuole